Affitti brevi, partita IVA obbligatoria per chi affitta più di 4 appartamenti all’anno
Alla limitazione relativa all’applicazione della tassazione ridotta del 21%, la Legge di Bilancio 2021 affianca la presunzione di attività imprenditoriale. Per chi concede in affitto per brevi periodi più di quattro appartamenti all’anno, diventa di fatto obbligatorio dotarsi di partita IVA.
La stretta non risparmia i portali online.
La Legge di Bilancio 2021 prevede espressamente che i limiti all’applicazione della cedolare secca sugli affitti brevi si applichino anche ai contratti stipulati tramite intermediari, oppure tramite piattaforme telematiche che mettono in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di appartamenti da condurre in locazione.
Non solo cedolare secca: nasce la banca data per gli affitti brevi
La Legge di Bilancio 2021, modificando quanto previsto dall’articolo 13-quater del decreto Crescita n. 34/2019, istituisce presso il Mibact una banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi.
Agli immobili sarà assegnato un codice da utilizzare per ogni comunicazione relativa all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza, fermo restando quanto stabilito in materia dalle leggi regionali.
Sarà un apposito decreto del Mibact, da emanare entro due mesi dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021, a stabilire le modalità di realizzazione e gestione della banca dati, così come dell’acquisizione dei codici identificativi regionali.
Il codice identificativo dovrà essere pubblicato in tutte le comunicazioni relative alla promozione e all’offerta, anche degli immobili affittati per breve periodo.