Il condono dei contributi INPS sarà uno delle tessere della Legge Bilancio tra i nuovi condono dei debiti con il Fisco.
Non sono ancora definite le modalità del possibile condono contributivo ne come funzionerà la procedura che non sarà un vero e proprio condono ma consentirà di recuperare i periodi contributivi persi in caso di disoccupazione o in caso di carriere discontinue. L’agevolazione potrebbe essere estesa anche al riscatto della laurea, che diventerebbe quindi meno costoso.
Ad accedervi potrebbero essere non solo i lavoratori dipendenti ma anche gli autonomi titolari di partita IVA, per i quali il capitolo pensioni della pace fiscale consentirebbe di riscattare i periodi di contributi non versati senza dover sottostare ai requisiti attualmente previsti dall’INPS.
Sarebbero quindi due le categorie di contribuenti ammessi al “condono” dei contributi: lavoratori dipendenti ed autonomi con buchi contributivi e chi ha perso il lavoro e non ha diritto all’indennità di disoccupazione. La possibilità di regolarizzare i periodi di vuoto contributivo riscattando quelli cui non sono stati effettuati i versamenti previdenziali dovrebbe riguardare il periodo dal 1996 in poi. In pratica si tratterebbe degli anni in cui si applica il sistema di calcolo contributivo.
Ancora non è chiaro come funzionerà la pace contributiva (qualora dovesse rientrare nella Legge di Bilancio 2019). Quel che è certo è che sarà di gran lunga più conveniente rispetto all’attuale possibilità di contribuzione volontaria già prevista dall’INPS.