Regime dei minimi 2015 continuazione e contributi

Le modifiche al Regime dei minimi per 2015 e la continuazione sino a 35 anni o quinquennio, modifiche anche per i contributi previdenziali

I commi che l’articolo 9 del disegno di legge Stabilità 2015 dedica a questo tema sono quelli che vanno da 32 a 35. Nello specifico, al comma 32 viene in prima battuta prevista l’abrogazione di tutti i regimi “particolari”, diversi cioè dai tradizionali regimi ordinario e semplificato, sino ad ora applicabili alle persone fisiche, siano esse esercenti attività d’imprese, arte o professione:

  • regime delle nuove iniziative produttive, detto anche regime delle neo-attività, introdotto dall’articolo 13 della legge n.388 del 23.12.2000 (Finanziaria per l’anno 2001);
  • regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, cosiddetto regime dei nuovi minimi, introdotto dall’articolo 27 del D.L. n.98 del 6.7.2011;
  • regime dei contribuenti minimi di cui all’articolo 1 commi da 96 a 115 e comma 117 della legge n.244 del 24.12.2007 (Finanziaria per l’anno 2008).

Regimi, quindi, che dal 1° gennaio 2015 risultano formalmente abrogati.

Senonché i commi successivi (il richiamo a “salvo quanto previsto dal comma 37” operato dal precedente comma 32 appare fuorviante in quanto l’articolo 9 si compone di soli 36 commi) introducono specifiche disposizioni finalizzate a salvaguardare e conservare l’applicazione dei regimi “abrogati” da parte di quei contribuenti che fino al 2014 hanno comunque applicato detti regimi semplificati.

 

Il comma 33 del citato articolo 9 stabilisce che i soggetti che per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 (si tratta sempre e comunque del 2014 in quanto per le persone fisiche il periodo d’imposta, salvo ipotesi liquidatorie, coincide sempre con l’anno solare) hanno applicato il regime delle neo-attività oppure quello del regime dei nuovi minimi (commi 1 e 2 dell’art.27 D.L. 98/11) oppure quello degli ex minimi (comma 3 dell’art.27 D.L. 98/11), in presenza delle condizioni per la sua applicazione, transitano “naturalmente”, se non eserciteranno opzioni,  nel nuovo regime forfetario.

Resta in ogni caso salva, per tali soggetti, la possibilità di optare dal 2015 per l’applicazione delle imposte nei modi ordinari. In tale evenienza la scelta, da effettuarsi secondo le regole previste dal d.P.R. n.442/97, andrà effettuata nel quadro VO del modello di dichiarazione annuale IVA2016 relativo al periodo d’imposta 2015 secondo la solita regola del comportamento “concludente”. 

Fin qui nulla di nuovo, ma è nei commi successivi che il legislatore ha previsto la “ultrattività” dei regimi in precedenza abrogati.

In particolare al comma 34 viene previsto solo per quanti nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 stanno applicando:

  • il regime delle neo-attività;
  • il regime dei nuovi minimi (commi 1 e 2 art.27 D.L. n.98/11)

la possibilità di applicare, per i soli periodi d’imposta che residuano al compimento del triennio agevolato:

  • il regime agevolato previsto dal comma 12 dell’articolo 9 del DDL Stabilità 2015 (che per il primo triennio di attività prevede una riduzione di un terzo del reddito forfettariamente determinato);
  • il regime dei nuovi minimi (commi 1 e 2  dell’art.27 D.L. 98/11);
  • il regime degli ex minimi (comma 3 dell’art.27 D.L. 98/11).

Va osservato come, sul punto, il citato comma 34 sia poco preciso se si considera che, quantomeno con riferimento al regime dei nuovi minimi, lo stesso vi assicura una permanenza per lo meno di un quinquennio salvo l’eventuale ulteriore durata fino al compimento del 35-esimo anno di età.

Saranno probabilmente i previsti decreti attuativi e provvedimenti direttoriali a chiarire meglio tali aspetti.

MENTRE a dirimere tale questione (probabilmente frutto di una non precisa formulazione letterale del comma 34), interviene il successivo comma 35 che stabilisce, con riferimento ai soggetti che per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 si avvalgono del regime fiscale di vantaggio (commi 1 e 2 dell’art.27 D.L. 98/11), la possibilità di continuare ad applicare lo stesso regime fino al completamento del quinquennio agevolato o comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età.

Se, quindi, con l’avvento del nuovo regime contabile forfettario era lecito sperare, in un’ottica di semplificazione, nell’abbandono immediato delle molteplici regole che caratterizzano i differenti regimi semplificati (neo attività, minimi, ex minimi), in realtà non è così.  

Si pensi ad un 18-enne che ha optato nel 2014 per il regime fiscale di vantaggio di cui ai commi 1 e 2 dell’art.27 D.L. 98/11 e che potenzialmente (non glielo si augura) potrebbe applicare ancora tale regime per i prossimi 17 anni.

Vedremo se nel percorso di approvazione definitiva della disposizione in commento vi sarà l’introduzione di modifiche tese ad azzerare, con decorrenza 1° gennaio 2015, tutti i regimi contabili alternativi sino ad ora proposti, per lasciare spazio ad un unico regime forfetario che costituisca, per le posizioni di ridotte dimensioni, l’unica vera alternativa ai tradizionali regimi ordinario e semplificato

Esemplificando, il soggetto che ha aperto partiva IVA con il regime di vantaggio nel 2013 può continuare ad applicarlo fino alla scadenza naturale dei 5 anni, oppure anche oltre fino al compimento dei 35 anni di età.

Resta salva la possibilità di scegliere l’applicazione del nuovo regime forfetario, decisione che andrà assunta valutando attentamente vantaggi e svantaggi del nuovo regime in rapporto alla situazione individuale.

Anzi, tale “convivenza” forzata tra regimi potrebbe indurre coloro che ritengano più conveniente il regime di vantaggio ad aderirvi entro il 31 dicembre 2014, magari anticipatamente rispetto alle originarie previsioni; in tal caso, si dovrebbe prestare particolare attenzione a non fuoriuscirvi, eventualità che comporterebbe automaticamente l’accesso al regime forfetario (regime naturale in presenza di tutti i requisiti) oppure all’ordinario.
Abbiamo già visto che, per accedere/permanere nel nuovo regime forfetario devono sussistere contemporaneamente, nell’anno precedente, i seguenti requisiti.

I ricavi conseguiti (computati secondo il principio di competenza) o i compensi percepiti, ragguagliati ad anno, devono essere non superiori a limiti predeterminati, diversi a seconda del codice ATECO che contraddistingue l’attività esercitata (a titolo esemplificativo, 15.000 euro per i professionisti, 40.000 euro per i commercianti al dettaglio e all’ingrosso, 20.000 euro per le altre attività residuali).

Per tale limite:
- non sono computati i maggiori ricavi o compensi da adeguamento agli studi di settore;
- nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, si assume il limite più elevato dei ricavi e compensi relativi alle diverse attività esercitate.

Le spese per lavoro accessorio, dipendente e assimilato sostenute nell’anno precedente non devono aver superato il limite di 5.000 euro lordi (nel regime di vantaggio era, invece, precluso il sostenimento di spese per lavoro). Come precisato nella relazione illustrativa al Ddl., il sostenimento di tale entità di spesa “non rappresenta di per sé indice di una struttura organizzativa incompatibile con il regime forfetario”.

Il costo complessivo per beni strumentali, alla chiusura dell’anno precedente, dev’essere non superiore a 20.000 euro, al lordo degli ammortamenti. Al riguardo, la relazione illustrativa fa riferimento al termine “stock”, il che farebbe intendere la partecipazione al limite predetto solo dei beni effettivamente presenti al 31 dicembre dell’anno precedente (con esclusione di quelli alienati o dismessi). Tale aspetto, così come il trattamento dell’IVA indetraibile pagata all’atto dell’acquisto, sarà presumibilmente definito dall’Agenzia delle Entrate in prossimi chiarimenti ufficiali.
Nel limite dei 20.000 euro sono inclusi:
- i beni in leasing, che rilevano in base al costo sostenuto dal concedente;
- i beni in locazione e noleggio, che rilevano per il valore normale (non vengono, quindi, più computati i canoni, come accade nel regime di vantaggio);
- i beni in comodato, che rilevano per il valore normale (nel regime di vantaggio, invece, tali beni erano irrilevanti);
- il 50% dei beni ad uso promiscuo; la relazione illustrativa indica che tale previsione riguarda anche i beni a deducibilità limitata, come autovetture e telefonia.
Sono invece esclusi dal limite dei 20.000 euro i beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro e gli immobili, comunque acquisiti, utilizzati nell’esercizio dell’impresa, arte o professione.

Il coefficiente di redditività forfetizza le spese

In base alle nuove regole, i costi sostenuti per lavoro e beni strumentali dovranno essere monitorati solo per verificare l’eventuale superamento delle predette soglie; nessun rilievo, invece, assumeranno questi, così come tutte le altre spese sostenute dall’imprenditore o professionista, ai fini reddituali poiché il reddito imponibile sarà calcolato tramite l’applicazione del coefficiente di redditività all’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nel periodo d’imposta. Le uniche spese che potranno essere dedotte dal reddito imponibile saranno i contributi previdenziali, la cui eccedenza potrà essere, a sua volta, dedotta dal reddito complessivo.

Contributi previdenziali.

I soggetti che potranno accedere al regime forfetario previsto dall’art. 9 del Ddl. di stabilità 2015 avranno anche la possibilità di beneficiare di una agevolazione dei contributi previdenziali.

L’agevolazione, prevista esclusivamente a favore degli inquadrati previdenziali tra i commercianti e artigiani (imprenditori e non professionisti), consente di determinare i contributi dovuti applicando le aliquote contributive previste per le Gestioni degli artigiani e commercianti sul reddito dichiarato  senza considerare il reddito minimo annuo di cui all’art. 1 comma 3 della L. 2 agosto 1990 n. 233.

In forza della norma da ultimo citata, la contribuzione dovuta alle Gestioni dei commercianti e degli artigiani si determina sul reddito d’impresa, nel rispetto dei valori di reddito imponibile minimo e massimo stabiliti annualmente.

 

Per i minimi artigiani e commercianti, precedentemente alla riforma, la contribuzione si articolava in:
- contributi dovuti sul minimale di reddito stabilito per l’anno al quale i contributi stessi si riferiscono, da versare a prescindere dal reddito prodotto.

Ciò significa che, anche in presenza di un reddito imponibile effettivo inferiore, i contributi “minimi” da corrispondere all’INPS vanno comunque calcolati sul minimale (c.d. “contributo minimo obbligatorio”);

- contributi dovuti sull’eventuale quota di reddito eccedente il minimale.

Tali contributi (c.d. “contributi a percentuale”) sono dovuti nei limiti di un massimale annuo e si determinano applicando le aliquote previste per l’anno di riferimento alla base imponibile per la parte eccedente il minimale.

Agevolazione prevista dal Ddl. di stabilità 2015

Con l’agevolazione prevista dal Ddl. di stabilità 2015, viene meno la contribuzione sul reddito minimale, applicandosi questa solo sul reddito effettivamente prodotto.

L’utilizzo dell’agevolazione contributiva, le cui modalità operative dovranno essere definite

congiuntamente da Agenzia delle Entrate e INPS, è condizionata alla presentazione di una comunicazione telematica da trasmettere, a pena di decadenza, entro il 28 febbraio di ciascun anno.

Non sarà da versare il contributo sul reddito minimo convenzionale ma solo sul reddito effettivamente prodotto (reddito forfettario).

L’indubbio beneficio apportato dalla nuova disposizione (rappresentato dal risparmio di spesa per contributi nel caso in cui il reddito effettivo sia inferiore al minimale) ha, tuttavia, un costo in termini di minori contributi versati e quindi di minore base sul quale calcolare la base pensionistica.

Una assimilazione quindi ai contributi che si devono versare con riferimento alla Gestione separata INPS.

La normativa ai fini pensionistici infatti prevede all’art. 2 comma 29 della L. 335/95 che:
- hanno diritto all’accreditamento di tutti i contributi mensili, relativi a ciascun anno solare, i soggetti che abbiano corrisposto un contributo non inferiore a quello calcolato sul minimale di reddito previsto per le Gestioni INPS degli artigiani e dei commercianti;
- in caso di contribuzione annua inferiore a tale importo, i mesi di contribuzione da accreditare sono ridotti in proporzione alla somma versata, con attribuzione a decorrere dall’inizio dell’anno solare.

La norma, quindi, non prevede un vero e proprio “minimale” di reddito, cioè un importo della base imponibile fino al quale i contributi sono comunque dovuti, indipendentemente dall’ammontare del reddito effettivo dichiarato ai fini fiscali, ma un importo minimo di contributi (c.d. “minimale contributivo”) da versare al fine di maturare un’anzianità contributiva coincidente con tutto l’anno solare in cui è stata svolta l’attività soggetta a contribuzione.

Ciò significa che, se l’imprenditore percepisce un reddito inferiore al minimale contributivo annuo previsto per la Gestione artigiani e commercianti (pari a 15.516 euro nel 2014), verserà, meno contributi rispetto a quelli dovuti sul reddito minimale – calcolandoli sul reddito effettivamente prodotto – ma accumulerà un montante contributivo non coincidente con l’anno solare, proporzionalmente ridotto in base alla somma versata.

Insomma, il costo di questo vantaggio (avendo un reddito pari alla redditività che sia inferiore ai minimi contributivi) è quello tipico degli iscritti alla Gestione separata INPS, ossia di dover lavorare più di un anno per accumulare contributi sufficienti a coprire una sola annualità.

L’utilizzo dell’agevolazione contributiva, le cui modalità operative dovranno essere definite

congiuntamente da Agenzia delle Entrate e INPS, è condizionata alla presentazione di una comunicazione telematica da trasmettere, a pena di decadenza, entro il 28 febbraio di ciascun anno.

Una valutazione di convenienza deve, altresì, tener conto che, aderendo a tale agevolazione, sarebbe preclusa l’applicazione delle ordinarie riduzioni contributive a favore di:
- per impresa familiare dei coadiuvanti e coadiutori di età inferiore a 21 anni ai quali, in base all’art. 1 comma 2 della L. 233/90, non applicabile la riduzione dell’aliquota contributiva del 3%;
- per i contribuenti che siano  già pensionati presso le Gestioni dell’INPS e con abbiano più di 65 anni di età, in base all’art. 59 comma 15 della L. 449/97, a seguito opzione non sarebbe applicabile una riduzione del 50% dei contributi dovuti.

 

DETTAGLIO

CATEGORIA

GRUPPO DI SETTORE

CODICI ATTIVITÀ ATECO 2007

VALORE SOGLIA DEI RICAVI / COMPENSI

REDDITIVITÀ

 

1

Industrie alimentari e delle bevande

10 Industrie alimentari

11 Industria delle bevande

 

35.000

 

40%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commercio all’ingrosso e al dettaglio

45:

Commercio all’ingrosso e al dettaglio e

riparazione di autoveicoli e motocicli.

Da 46.2 a 46.9 

46.2 Commercio all’ingrosso di materie

prime agricole e di animali vivi.

46.3 Commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco.

46.4 Commercio all’ingrosso di beni di

consumo finale.

46.5 Commercio all’ingrosso di apparecchiature ICT.

46.6 Commercio all’ingrosso di altri macchinari, attrezzature e forniture.

46.7 Commercio all’ingrosso specializzato di altri prodotti.

46.8 Commercio all’ingrosso non specializzato.

Da 47.1 a 47.7 

47.1 Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati.

47.2 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati.

47.3 Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati.

47.4 Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati.

47.5 Commercio al dettaglio di altri prodotti

per uso domestico in esercizi specializzati.

47.6 Commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati

47.7 Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati

47.9 Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

40.000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

40%

 

 

 

3

Commercio

ambulante di prodotti alimentari e bevande

 

47.81 Commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande

 

 

30.000

 

 

40%

 

 

 

4

 

Commercio ambulante di altri prodotti

47.82 Commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature

47.89 Commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti

 

 

20.000

 

 

54%

 

 

 

5

 

Costruzioni e attività immobiliari

41 Costruzione di edifici

42 Ingegneria civile

43 Lavori di costruzione specializzati

68 Attività immobiliari

 

15.000

 

 

86%

 

 

6

Intermediari del

commercio

 

46.1 Intermediari del commercio

 

15.000

62%

 

 

7

Attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione

 

55 Alloggio

56 Attività dei servizi di ristorazione

 

40.000

 

40%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8

 

 

 

 

 

 

 

 

Attività Professionali, Scientifiche, Tecniche, Sanitarie, di Istruzione, Servizi Finanziari ed Assicurativi

64 Attività di servizi finanziari (escluse le

assicurazioni e i fondi pensione)

65 Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione (escluse le assicurazioni sociali obbligatorie)

66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative

69 Attività legali e contabilità

70 Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale

71 Attività degli studi di architettura e d’ingegneria, collaudi ed analisi tecniche

72 Ricerca scientifica e sviluppo

73 Pubblicità e ricerche di mercato

74 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche

75 Servizi veterinari

85 Istruzione

86 Assistenza sanitaria

87 Servizi di assistenza sociale residenziale

88 Assistenza sociale non residenziale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

15.000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

78%

 

 

 

 

9

 

 

Altre attività economiche

01; 02; 03; 05; 06; 07; 08; 09; 12; 13; 14; 15; 16; 17; 18; 19; 20; 21; 22; 23; 24; 25; 26; 27; 28; 29; 30; 31; 32; 33; 35; 36; 37; 38; 39; 49; 50; 51; 52; 53; 58; 59; 60; 61; 62; 63; 77; 78; 79; 80; 81; 82; 84; 90; 91; 92; 93; 94; 95; 96; 97; 98; 99.

A AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA

01 COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI

02 SILVICOLTURA ED UTILIZZO DI AREE FORESTALI

03 PESCA E ACQUACOLTURA B ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE

05 ESTRAZIONE DI CARBONE (ESCLUSA TORBA)

06 ESTRAZIONE DI PETROLIO GREGGIO E DI GAS NATURALE

07 ESTRAZIONE DI MINERALI METALLIFERI

08 ALTRE ATTIVITÀ DI ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 09 ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI SUPPORTO ALL'ESTRAZIONE

C ATTIVITÀ MANIFATTURIERE

12 INDUSTRIA DEL TABACCO

13 INDUSTRIE TESSILI

14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI ARTICOLI

IN PELLE E PELLICCIA

15 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E SIMILI

16 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLUSI I MOBILI); FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PAGLIA E MATERIALI DA INTRECCIO

17 FABBRICAZIONE DI CARTA E DI PRODOTTI DI CARTA

18 STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI

19 FABBRICAZIONE DI COKE E PRODOTTI DERIVANTI DALLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO

20 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI

21 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI PREPARATI

FARMACEUTICI

22 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE

23 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI

NON METALLIFERI

24 METALLURGIA

25 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E

ATTREZZATURE)

26 FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA;

APPARECCHI ELETTROMEDICALI, APPARECCHI DI MISURAZIONE E DI

OROLOGI

27 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO NON ELETTRICHE

28 FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE N.C.A.

29 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI

30 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO

31 FABBRICAZIONE DI MOBILI

33 RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED

APPARECCHIATURE E D FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA

CONDIZIONATA

35 FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA

E FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI

RIFIUTI E RISANAMENTO

36 RACCOLTA, TRATTAMENTO E FORNITURA DI ACQUA

37 GESTIONE DELLE RETI FOGNARIE

38 ATTIVITÀ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI; RECUPERO DEI MATERIALI

39 ATTIVITÀ DI RISANAMENTO E ALTRI SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI

H TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO

49 TRASPORTO TERRESTRE E TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTE

50 TRASPORTO MARITTIMO E PER VIE D'ACQUA

51 TRASPORTO AEREO

52 MAGAZZINAGGIO E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI

53 SERVIZI POSTALI E ATTIVITÀ DI CORRIERE

58 ATTIVITÀ EDITORIALI

59 ATTIVITÀ DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, DI VIDEO E DI

PROGRAMMI TELEVISIVI, DI REGISTRAZIONI MUSICALI E SONORE

60 ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE E TRASMISSIONE

61 TELECOMUNICAZIONI

62 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ

CONNESSE

63 ATTIVITÀ DEI SERVIZI D'INFORMAZIONE E ALTRI SERVIZI INFORMATICI

77 ATTIVITÀ DI NOLEGGIO E LEASING OPERATIVO

78 ATTIVITÀ DI RICERCA, SELEZIONE, FORNITURA DI PERSONALE

79 ATTIVITÀ DEI SERVIZI DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, DEI TOUR OPERATOR E

SERVIZI DI PRENOTAZIONE E ATTIVITÀ CONNESSE

80 SERVIZI DI VIGILANZA E INVESTIGAZIONE

81 ATTIVITÀ DI SERVIZI PER EDIFICI E PAESAGGIO

82 ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE O AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA

84 AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA

P ISTRUZIONE

90 ATTIVITÀ CREATIVE, ARTISTICHE E DI INTRATTENIMENTO

91 ATTIVITÀ DI BIBLIOTECHE, ARCHIVI, MUSEI ED ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI

92 ATTIVITÀRIGUARDANTILELOTTERIE,LESCOMMESSE,LECASEDAGIOCO

93 ATTIVITÀ SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DI DIVERTIMENTO

S ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI

94 ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONI ASSOCIATIVE

95 RIPARAZIONEDICOMPUTEREDIBENIPERUSOPERSONALEEPERLACASA

96 ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI PER LA PERSONA

T ATTIVITÀ DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI LAVORO PER

PERSONALE DOMESTICO; PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA PARTE DI FAMIGLIE E CONVIVENZE

97 ATTIVITÀ DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI LAVORO PER PERSONALE DOMESTICO

98 PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA

PARTE DI FAMIGLIE E CONVIVENZE

U ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI

99 ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI

 

 

 

20.000

 

 

 

67%

             

 

Contributi INPS

I professionisti continueranno a versare alla Cassa di previdenza dell’Ordine di appartenenza, se iscritti ad un Ordine Professionale.

Per coloro che hanno un attività da professionista e non sono iscritti ad Ordini, la contribuzione è quella della Gestione separata, da calcolare e versare in sede di dichiarazione dei redditi e con le stesse scadenze.

Per chi esercita un attività di servizi, commerciante, artigiano e gli imprenditori, quindi iscritti alla gestione commercianti ed artigiani, vi è un trattamento agevolato per il calcolo dei contributi previdenziali.

Essi  ap­pli­­cano le aliquote contributive ordinarie per la Gestione artigiani e commercianti INPS in base solo al reddito dichiarato, senza obbligo di versare i contributi minimi, calcolati sul reddito minimo previdenziale.

In caso di versamento sul solo reddito imponibile, che non raggiunga il minimo annuale contributivo, non sarà calcolato un anno intero di anzianità contributiva, ai fini della pensione, ma percentualmente.

Altra questione riguarda l’imponibile sul quale calcolare le aliquote INPS.

La base imponibile contributiva dei minimi è costituita dal reddito imponibile ai fini IRPEF.

Quindi per i nuovi minimi la redditività forfettaria da tabella.

 

Perciò se il coefficiente forfettario è il seguente ed il ricavo incassato è di €.40.000, l’imponibile contributivo è pari al 40%, ovvero €.16.000, sul quale calcolare ed applicare le aliquote corrispondenti alla propria posizione previdenziale (commerciante, artigiano, senza cassa).

PROGRESSIVO

GRUPPO DI SETTORE

CODICI ATTIVITÀ ATECO 2007

VALORE SOGLIA
DEI RICAVI/COMPENSI

REDDITIVITÀ

2

Commercio all’ingrosso e al dettaglio

45 - (da 46.2 a 46.9) - (da 47.1 a 47.7) - 47.9

40.000

40%

 

NB. Nel caso di possibilità di usufruire della riduzione prevista per i soggetti che avviano ex novo un’attività, che per i primi tre anni, è prevista la riduzione di un terzo del reddito imponibile, se il coefficiente forfettario è quello precedente, ed il ricavo incassato è di €.40.000, l’imponibile contributivo è pari al 40%, ma ridotto di 1/3, quindi, €.10.667, sul quale calcolare ed applicare le aliquote corrispondenti alla propria posizione previdenziale (commerciante, artigiano, senza cassa).

 

 

www.contabilitalowcost e'un marchio di:Cortehouse 4 SRL societa'unipersonale-via Aldo Moro,48 BRESCIA-Cap.Sociale 10.400euro IV-PartitaIVA e CodiceFiscale e RegistroImprese di Brescia n.03330440177 -